Milano 2022: Trend o Bolla

Il report del secondo semestre 2022 di Nomisma ha sottolineato nuovamente come il mercato immobiliare milanese pur in un quadro di grande incertezza generale rappresenti rispetto agli altri comuni d’Italia un unicum.

Molte testate giornalistiche hanno riferito del report con titoli allarmisti, per la prima volta da anni si è potuta leggere la parola “bolla”  forse usata anche a sproposito per catturare attenzione e click dei lettori, ma d’altra parte come si sa le aspettative spesso creano la direzione dei mercati

I dati rivolti al confronto con i semestri precedenti parlano di un aumento dei prezzi associato ad un rallentamento della domanda. Aumentano gli immobili soprattutto usati che rimangono invenduti a lungo, forse proposti inizialmente a prezzi che si avvicinavano al nuovo, quando le ristrutturazioni costavano meno e c’era nel dopo lockdown una forte accelerazione della richiesta 

Quindi i prezzi scenderanno a breve? Al momento non c’è una direzione chiara, è bene ricordare che i prezzi in salita nei rogiti del secondo trimestre riguardano trattative per lo più concluse mesi prima, ma i proprietari, giustamente dal loro punto di vista, non “mollano”.
Chi ha bisogno di trasferirsi o incassare  una vendita in breve tempo potrebbe considerare di vendere ad un prezzo ritoccato. Chi non ha difficoltà può permettersi un atteggiamento più attendista; in tempi d’inflazione il mattone si svaluta meno della moneta, ma se la comunicazione comincia a usare il termine “bolla”, il trend rialzista potrebbe rallentare fortemente, se non addirittura invertirsi anche a breve. Le aspettative per l’autunno NON sono incoraggianti, da tutti gli indicatori! 

Milano rimane sempre estremamente attrattiva e il mercato è più vivace  che altrove in Italia, addirittura economica se guardiamo al confronto con le altre capitali straniere guardando i prezzi al mq di Londra, Parigi, Berlino o Barcellona. Ma stanno aumentando le differenze tra il mercato del nuovo di qualità che sta in buona salute  e quello dell’usato; i possibili acquirenti si confrontano oggi con le incertezze sulle prospettive del proprio lavoro, le ristrutturazioni più care, la maggiore difficoltà di accesso al credito. 

In questo quadro infine va segnalata la frenata degli acquisti per investimento. Il famoso “bilocale da ristrutturare e affittare” è meno richiesto di qualche mese fa; la consapevolezza del rischio imprenditoriale è aumentata!

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