Continuiamo il nostro riassunto nella lettura del rapporto immobiliare di Nomisma (2-2022). Abbiamo appena appreso che nonostante la situazione congiunturale dai sondaggi emerge che oltre 3 milioni di famiglie si dicono intenzionate nell’immediato o nel prossimo futuro ad acquistare un immobile… ma con che finalità?
I dati parlano chiaro: L’utilizzo diretto, ovvero l’acquisto o la sostituzione della prima casa. Ma la casa resta un baluardo a cui attaccarsi, un must-have delle famiglie, sempre meno propense a pagare affitti, e determinate alla proprietà.
E in questi periodi incerti si è ridotto fortemente anche il numero di famiglie che vogliono acquistare casa per investimento (da 13 a 5% in 2 anni).
Dobbiamo ora chiederci, me ce la faranno? e come acquisteranno casa? la risposta è in 8 casi su 10 con un mutuo.
Come le famiglie acquisteranno? Se l’83% del totale delle famiglie ha bisogno di un mutuo, circa la metà di queste (il 47,2% del totale) non è sicuro di poterlo contrarre.
Anzi si pensa che le banche saranno sempre più restie a erogare crediti: temendo un peggioramento delle capacità reddituali delle famiglie saranno più attente alle garanzie e all’importo degli stipendi, con lo spauracchio delle insolvenze. Ci sono già avvisaglie in questo senso di una diminuzione delle domande di credito.
I tassi crescono, e le famiglie sono più titubanti: non vogliono sottoscrivere mutui con condizioni pesanti e al tempo stesso le banche saranno sulla difensiva, meno propense ad erogarli.
E quindi? Resta alto il desiderio, e alta la domanda, ma da Nomisma la previsione è abbastanza forte: la minore erogazione di mutui, a partire dalla seconda parte di quest’anno, e per tutto il 2023, gran parte della domanda non riuscirà ad essere tradotta in compravendita. Ci si aspetta una flessione del numero delle compravendite dalle oltre 700’000 del 2021 e previste anche per il 2022, alle poco più di 600’000.
Fin qui i dati sul territorio nazionale. Nello specifico che succederà a Milano?
