La guerra e l’inflazione hanno cominciato a colpire il mercato della casa 2022.
Nonostante ciò, soprattutto nelle grandi città come Milano, Roma o Bologna, le quantità vendute hanno registrato valori positivi nel 2022, anche se cresciute meno rispetto allo scorso anno
Stando ai dati elaborati da Nomisma, società di Consulenza Aziendale con apposito osservatorio Immobiliare, l’ultimo anno si è chiuso con 767.000 compravendite, ben 2,4% in più del 2021. Per il 2023 è prevista però una discesa di oltre il 13% (per Remax del 8%) per via del restringimento della possibilità di ottenere il credito
Nomisma ipotizza un incremento dei prezzi fino al 2025, in cui Milano sarà capolista con rialzi del 6% nel triennio, contro una media di 1,9% nelle grandi città e il 2% di Roma. Di conseguenza, il capoluogo lombardo appare sempre più una città proibitiva per i redditi medio-bassi.
Secondo il consueto sondaggio di Bankitalia, riportato da Idealista.it, la maggioranza degli agenti (circa il 70%) prevede nel 2023 un effetto diretto e negativo dell’inflazione al consumo sulla domanda di abitazioni e sui prezzi di vendita.