Milano tira la volata al resto d’Italia dal punto di vista del mercato immobiliare, in particolare sulle compravendite residenziali le previsioni degli operatori affermano che nel 2022 si tornerà ai livelli pre-crisi del 2019.
“Il mercato Milanese dell’immobile sta recuperando vitalità economica e attrattività”.
È questo il quadro che emerge dal terzo rapporto immobiliare 2021 di Nomisma, che prende in analisi il primo semestre dell’anno in corso. Avevamo già riportato i dati di una evidente crescita in città, sia parlando dei dati di alcuni operatori di settore (qui) che della Camera di Commercio (qui).
Bene le compravendite:
Guardando il numero di compravendite il confronto del primo semestre 2021 con lo stesso periodo 2020 è schiacciante (+31%), ma questo è sicuramente dovuto al crollo che il primo periodo pandemico aveva fatto segnare. Tuttavia, se guardiamo all’anno prima, siamo tornati al livello di compravendite del 2019 (leggermente superato con un +0.6%).
In crescita anche il valore del mattone che non era crollato l’anno scorso. Segno positivo (+4.1%), maggiormente in periferia che fa segnare +4,8%, seguita dal 4,3% del semicentro, del 3,5% del centro città e del 3,4 per cento della aree di pregio. Ad alzare i valori medi sono soprattutto le costruzioni nuove, spesso realizzate anche in periferia con nuovi criteri costruttivi e classi energetiche migliori. Diminuisce anche lo sconto medio richiesto dagli acquirenti rispetto la quotazione di partenza. Le previsioni per i prossimi sei mesi parlano di una stabilità del numero di compravendite, a fronte di un aumento dei prezzi.
Un po' meno gli affitti
Per quanto riguarda le locazioni il trend è positivo ma meno marcato. Sia riguardo il canone per metro-quadro (+2.1%) che per quanto riguarda il tempo di locazione (che rispetto all’inattività 2020 si accorcia di ben 2 mesi in media). Sicuramente nella prima parte dell’anno la mobilità era ancora congelata dalla seconda ondata CoVid, così come le università a distanza..
