Milano, la città dei mille cantieri, sembra essersi fermata.
Da mesi, l’attività edilizia è in stallo a causa dell’incertezza sulle procedure e delle inchieste della Procura su presunti abusi edilizi.
La situazione ha paralizzato sia gli operatori privati sia l’amministrazione comunale.
Il Governo aveva tentato di sbloccare la situazione con una norma proposta insieme al decreto “Salva-casa”, ma senza successo. L’emendamento “Salva Milano” è stato rinviato, lasciando la città in una posizione incerta.
Le inchieste della Procura di Milano stanno esaminando da mesi le interpretazioni del Comune delle norme edilizie. Attualmente, circa 150 progetti sono bloccati in attesa di chiarimenti, ma il numero è in continua crescita.
Gli operatori del settore edilizio stanno subendo danni difficilmente calcolabili, con effetti che ricadono su sviluppatori, professionisti e imprese edili, oltre a minacciare l’equilibrio del mercato immobiliare, ma è veramente difficilissima la situazione delle famiglie acquirenti di questi progetti, che dopo aver comprato gli appartamenti in costruzione in cantieri che risultavano essere assolutamente regolari, si ritrovano oggi gli alloggi bloccati dalla Procura.
Il Sindaco annuncia di accelerare e rivedere il Piano di Governo del Territorio (PGT). La volontà è di affrontare la questione e riportare il controllo sul disegno urbano, regolando le aree dove è possibile costruire in altezza o con maggiore volumetria, privilegiando zone ad alta accessibilità e concentrazione di servizi.
Qui un link con un l’articolo approfondito di UrbanFile, blog di riferimento che raccoglie e racconta i progetti architettonici e infrastrutturali della città e gli esiti incerti di alcuni di loro